mercoledì 30 dicembre 2009

christmas (work as usual)

christmas (work as usual) [natale (al lavoro come al solito)]

- cos'è questo? Sul serio devo indossarlo?
- è un tocco natalizio. Puoi indossare il cappello di Babbo Natale o un paio di corna da renna!
- Il cappello di Babbo Natale andrà benissimo!

giovedì 24 dicembre 2009

libraries (no, we can't)

libraries (no, we can't) [biblioteche (no, non possiamo)]

-devo prendere in prestito questo libro, qui la mia richiesta scritta!
- il libro non è disponibile!
- chi ce l'ha?
- la prof Ritardo ce l'ha da due anni!
- secondo le regole della biblioteca, i libri possono essere tenuti solo per un mese! Non possiamo chiederle di restituirlo?
- no, non possiamo. E' una professoressa!

time is on your side

time is on your side [il tempo è dalla tua parte]

- cosa stai facendo? non starai studiando, vero?
- ehm, si, dopotutto non c'è mai tanto lavoro a quest'ora del giorno, ehm, fai pure, hai il mio permesso!

ricerca e precarietà (recensione)

Questo l'inizio della recensione della Giornata Nazionale del Ricercatore Scientifico (9 e 10 ottobre 2009), recensione che ho scritto per il blog la poesia e lo spirito; al link sotto l'articolo intero dopo il pezzo di Renata Morresi:

Ricerca e precarietà, precarietà e ricerca
di Rosella Simonari

Ricerca e precarietà, precarietà e ricerca. E’ come un mantra questo binomio, un mantra per niente salvifico ma piuttosto amaro e apocalittico, per riprendere il termine utilizzato da Maria Luisa Fagiani alla Giornata Nazionale del Ricercatore Scientifico, una due giorni organizzata a Rende (Cosenza) dai Precari Invisibili dell’Università della Calabria in collaborazione con il Coordinamento dei Precari della Ricerca dell’Università di Catania.

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lunedì 14 dicembre 2009

oxford conference

oxford conference (conferenza a oxford)

- mi è davvero piaciuto il tuo intervento!
- grazie Agnes, è molto gentile da parte tua!
- la tua università sarà orgogliosa di te!
- non esattamente!

martedì 8 dicembre 2009

chi di lettera ferisce

Riporto qui di seguito la lettera di risposta dei ricercatori precari alla lettera di Pier Luigi Celli, pubblicata su Repubblica, qui il link alla lettera di Celli.

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Fuggire o resistere. Quando l’alternativa si presenta anche ai figli delle attuali classi dirigenti, vuol dire che la misura è smisurata, che il vaso ha tracimato, che la precarietà è visibile persino dalla cima della torre d’avorio.
Ma l’alternativa non si pone ai ventenni di quel tipo, che hanno l’exit strategy dell’estero e partono da una solida rete di relazioni intessute anche nelle università private. Il vicolo cieco è invece davanti alle migliaia di precari, nell’università come nel lavoro, trentenni e quarantenni, che hanno già iniziato a costruire il proprio progetto di vita in questa Italia decadente, priva di qualsiasi strategia di superamento della crisi e idea di futuro.
Per questi figli di un dio minore le opzioni non sono molte. Prendiamo una tipica lavoratrice della conoscenza: 36 anni, ricercatrice precaria, due monografie e 15 articoli sul curriculum, un figlio e un compagno. Si barcamena tra una docenza a contratto e l’altra: quando gli va bene il suo “protettore” gli trova un assegno di ricerca biennale (somma sicurezza), quando gli va male i suoi genitori aumentano l’integrazione del suo reddito mensile da 300 a 500 euro. Nel suo dipartimento è sicuramente la “giovane” più promettente, in più è così gentile da sobbarcarsi tutti quei lavori che gli altri non vogliono fare (redazione della rivista di dipartimento, compilazione dei bandi, sostituzioni a lezione e ricevimento studenti, ecc.). Il “suo” concorso non è stato ancora bandito, ma a detta di tutti arriverà presto, è solo questione di sfortuna se l’ordinario appena andato in pensione ha indicato come sua ultima volontà l’inserimento in ruolo del proprio pupillo. Quella volta in realtà la nostra ricercatrice aveva anche commesso uno sgarbo (veniale): si era presentata, costringendo la commissione a voli pindarici per la (s)valutazione dei suoi contributi.
Le sue scelte, come dicevamo, non sono molte. Berkeley? Columbia? MIT? Potrebbe provare, certo, anche con qualche possibilità. Ma poi Giulio chi lo sente con il bimbo e tutto il resto? Potrebbe cambiare lavoro, in fondo ha il più alto grado d’istruzione possibile. In realtà dovrebbe tagliare pezzi del suo curriculum per non sembrare over-qualified, e buttare 10 anni di precariato universitario per un lavoretto a 800 euro. Potrebbe infine tenere duro, raccontandosi ogni giorno la favola della temporaneità della sua condizione.
Questa eroina dei nostri tempi magri, questa figura produttiva ma nascosta, quest’anima fedele non certo al suo valvassore ma al suo lavoro e al suo progetto di vita, è questa la figura nella quale ci riconosciamo. Il lamento del padre del giovane di belle speranze, frustrate da un sistema di raccomandazioni e clientele che egli stesso e la sua generazione (politica e accademica) hanno contribuito a determinare e contribuiscono a mantenere, cortesemente, lo respingiamo al mittente. Non ne facciamo una questione privata, ma uno specchio per la dimensione pubblica. Il merito astratto, scientificamente calcolato, che si sostanzia nella capacità di immagazzinare dati (il povero figlio, a detta del padre, ha studiato 12 ore al giorno negli ultimi 5 anni), nella bulimia da nozioni, nella capacità di rispondere a comando a una domanda, non è solo un “merito di pulcinella”, è anche un merito inutile al paese, alla società, allo stesso mercato del lavoro.
La nostra figura di riferimento rimane la ricercatrice di cui sopra, che rappresenta la parte più innovativa e produttiva del paese, e sulle cui spalle si regge gran parte dell’università italiana e non solo. È lei la nostra moderna Cipputi. E come il buon vecchio Cipputi ha un’ultima scelta: quella di lottare e rivendicare continuità di reddito e diritti.

Rete ricercatori precari Bologna
Coordinamento precari della Ricerca Catania
Coordinamento nazionale ricercatori precari FLC-CGIL

sabato 28 novembre 2009

moby-dick

moby-dick

- sai, la ricerca è un'ossessione, una volta che hai iniziato non riesci più a smettere!
- sembra simile all'ossessione di Ahab per Moby-Dick...
- sì, precisamente!
- sai che lui muore alla fine, vero?

mercoledì 18 novembre 2009

ministra gelmini in tv

La ministra Gelmini è stata ospite di due recenti trasmissioni televisive, Otto e mezzo (29-10-09) e Matrix (13-11-09). Interessante notare che in nessuna delle due occasioni vi è stato un discorso pressante sulla precarietà nell'ambito universitario. Anzi in entrambe le trasmissioni quasi non è stato presente il contraddittorio. Qui la puntata di Otto e mezzo condotto da Lilli Gruber. Qui (scorrere fino a 1:11) il faccia a faccia fra la ministra e il conduttore di Matrix Alessio Vinci.

lunedì 9 novembre 2009

gelmini's uni reform (2)

gelmini's uni reform (2) [la riforma gelmini dell'università (2)]

- il Ministro Gelmini ha detto che chiuderanno i corsi universitari che non sono utili!
- sembra un buon provvedimento, non pensi?
- sembra un provvedimento da manager. Il sistema universitario non dovrebbe funzionare secondo logiche di profitto!
- mi chiedo che criteri useranno per stabilire se un corso è o non è utile!

venerdì 30 ottobre 2009

gelmini's uni reform (1)

gelmini's uni reform (1) [la riforma gelmini dell'università (1)]

- hai sentito? La riforma Gelmini dell'università è stata approvata!
- sarà un male o un bene per te?
- beh, dato che la questione della precarietà non è stata toccata e che, per questo, sarò un
docente a contratto per sempre, direi che sarà un male!
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n.b.- Mariasrella Gelmini is the present Minister of Education in Italy.

occupato il politecnico di torino

Il 15 ottobre è stato occupato il Politecnico di Torino, agli studenti e ai ricercatori che hanno attuato l'occupazione va tutta la mia solidarietà di studiosa precaria. Qui li link ad un video dell'evento. Qui il link ad un articolo che include anche il comunicato dei Precari della Ricerca di Catania, che copio qui di seguito:

Coordinamento Precari della Ricerca – Catania
COMUNICATO STAMPA

Gran Torino ‐ Solidarietà agli studenti e ai ricercatori precari che occupano il Rettorato del Politecnico di Torino.

Oggi 15 Ottobre 2009 alle ore 14.00 gli studenti e i ricercatori precari del Politecnico di Torino hanno occupato il Rettorato in occasione della Seduta del Senato Accademico destinata ad approvare un piano di riorganizzazione dell'ateneo in linea con le direttive ministeriali: tagli senza riforme.
Sotto la pressione crescente di un presidio sempre più numeroso il Rettore Profumo ha concesso, così come da tempo richiesto dai coordinamenti dei precari universitari, l'apertura di un tavolo di trattativa allargato a tutte le componenti della comunità universitaria.
L'iniziativa dei colleghi di Torino rilancia con coraggio e determinazione la mobilitazione in difesa dell'università e della ricerca pubbliche e il loro appello non può restare inascoltato: chi ha responsabilità di governo nelle università non può più sottrarsi al confronto sulla questione del precariato universitario.
Dopo un anno di duro lavoro sappiamo che da Catania a Torino la battaglia per un'università migliore è la battaglia per la dignità di tutti i suoi lavoratori. Dopo aver incrociato i nostri percorsi di lotta e rivendicazione su una serie di obiettivi condivisi, a Catania come a Torino, sappiamo che l'alternativa al precariato si costruisce sulle scelte dei singoli atenei.
Adesso nuovi compiti ci attendono.
Chi domanda può pretendere una risposta, chi tace ha già rinunciato: un tavolo di trattativa per ogni ateneo è lo strumento per dare voce al nostro progetto di futuro in ricerca.

Catania, 15 Ottobre 2009

halloween

halloween

- sai di qualche festa di halloween 'da paura' in giro?
- veramente no!
- ma se vai in cerca di un'esperienza 'da paura', puoi vivere la mia vita per alcune ore!

giovedì 29 ottobre 2009

living a part-time life

She is a part-time scholar.
She is a part-time professor.
She is a part-time waiter.
She is a part-time friend.
She is a part-time lover.
She is a part-time daughter.
She is a part-time sister.

conference (brother)

conference (brother) [conferenza (fratello)]

- e allora, esattamente cos'è che vai a fare a Oxford, sorellina?
- presento un intervento ad una conferenza e...
- ok! ehm, comunque, hai visto i miei calzini rossi? Non riesco a trovarli!

libraries (bad epiphanies)

libraries (bad epiphanies) [biblioteche (illuminazioni negative)]

- me**a! Ho sbagliato tutto!

non precarious scholars

non precarious scholars (studiosi non precari)

- salve professor Rossi!

day off

day off (giorno libero)

- oggi finalmente ho la possibilità di rilassarmi!
- prima però devo terminare di scrivere il mio saggio, preparare per la conferenza a Oxford, andare all'ufficio postale e in banca, comprare del cibo e fare la lavatrice...
- ok, forse mi rilasso la settimana prossima!

martedì 27 ottobre 2009

libraries (good epiphanies)

libraries (good epiphanies) [biblioteche (illuminazioni positive)]

- si!!

non p.s. friends


non p.s. friends (amici che non sono p.s.)

- questa estate vado in vacanza in Sardegna, parto la settimana prossima!
- finlamente mi riposerò, ne ho davvero bisogno, sai!
- e tu? Dove vai in vacanza?
- quale vacanza?

lunch


lunch (pranzo)

- mangiamo il petto di pollo in padella, oggi?
- non oggi, pa!
- ah! L'hai bruciato di nuovo?

giovedì 22 ottobre 2009

where she used to 'live'

Before having this blog, the p.s. was 'living' in my other blog, dancescriber.blogspot.com, at this link.

Pirma di avere questo blog, la p.s. 'viveva' nel mio altro blog, dancescriber.blogspot.com, a questo link.

cooking

cooking (cucinare)

- forse dovrei citare l'altro libro nel mio saggio...
- me**a!!

students


students (studenti)

- perché ti stai nascondendo?
- c'è una delle mie studenti!
- non dovresti vergognarti di lavorare qui! Non c'è niente di male a fare la cameriera!
- non mi vergogno! E' che l'ho bocciata nell'esame della settimana scorsa!

temp prof

temp prof (professore a contratto)

- quanto ti paga l'Università?
- 2000 euro!
- Wow, non è male per un professore a contratto! E' al mese?
- no, all'anno!

conference

conference (conferenza)

- non sei contenta che ti ho dato tre giorni liberi per andare alla conferenza ad Oxford?
- sarà eccitante!
- sarà costoso!

essay

essay (saggio)

- allora, quando sarà pubblicato il tuo saggio?
- fra due anni!
- wow! E' un sacco di tempo!

mercoledì 21 ottobre 2009

call for ideas (cosenza)


This is the call for ideas (in Italian) presented at the conference Giornata Nazionale del Ricercatore Scientifico, at the University of Calabria, Rende (Cosenza), on October 10, 2009.

Questo il call for ideas presentato alla Giornata Nazionale del Ricercatore Scientifico, presso l'Università della Calabria, Rende (Cosenza), il 10 ottobre 2009.

call for ideas (intro)

The p.s. is looking for friends and colleagues who want to share their experience and turn it into a liberationg strip. This section is dedicated to the calls for ideas roz will present around Italy (and maybe abroad too). You can send ideas to: theps09@gmail.com

La p.s. sta cercando amici/che e colleghi/e che vogliano condividere la loro esperienza e trasformarla in una striscia liberatoria. Questa sezione è dedicata alla chiamata alla idee che roz presenterà in giro per l'Italia (e forse anche all'estero). Puoi inviare idee a: theps09@gmail.com

identity

identity (identità)

- allora, che lavoro fai?
- sono una p.s..
- una p.s.? e che significa?
- una 'precarious scholar', una studiosa precaria.
- ah, e che significa?

balance

balance (equilibrio)

- un altro giorno, un'altra caduta!

lunedì 19 ottobre 2009

ricerca e precarietà (documento programmatico)

Sintesi dei lavori della prima edizione della Giornata Nazionale del Ricercatore Scientifico incentrata sul tema "Ricerca e precarietà", Università della Calabria, Rende (Cosenza), 9-10 ottobre 2009


Nei giorni 9-10 Ottobre 2009 si è svolta presso l’Università della Calabria la prima edizione della Giornata Nazionale del Ricercatore Scientifico, dal titolo “Ricerca e Precarietà” .
Questo evento, organizzato dai Precari invisibili della Ricerca Unical in collaborazione con il coordinamento dei Precari della Ricerca dell’Università di Catania, si inserisce nel percorso di riflessione e mobilitazione avviatosi nell’autunno del 2008 in risposta ai primi provvedimenti adottati dal Governo Berlusconi relativamente al finanziamento della Ricerca e dell’Università.
La drastica riduzione del finanziamento ordinario dell’Università Pubblica, unita al blocco del turn over, costituisce un grave attacco al diritto allo studio, al mondo della ricerca e al diritto al lavoro di chi sceglie la ricerca come professione.
Tutto questo contrasta con il dettato della nostra Carta Costituzionale e lede gravemente la qualità democratica del nostro paese.

Dalle riflessioni e dalle analisi delle due giornate è emerso che i problemi di cui soffre l’Università Pubblica italiana dovrebbero essere affrontati innanzitutto con l’aumento degli investimenti, il superamento delle molteplici figure di contratto atipico della ricerca e della docenza, l’assunzione di un adeguato numero di ricercatori a tempo indeterminato che risponda alle esigenze didattiche e di ricerca dell’Università e una riforma dell’ordinamento degli studi che garantisca una migliore formazione degli studenti rispetto a quella frammentata dell’ultimo decennio.
Ignorare questi problemi e non adottare i necessari provvedimenti significa svalutare e disperdere un patrimonio di sapere e competenze e, in generale, impoverire la società italiana, contribuendo al suo declino economico, culturale e civile.
Su questi temi si sono confrontati durante il convegno studenti, ricercatori precari, docenti e amministratori dell’università e degli enti locali. L’occasione è stata particolarmente significativa perché, per la prima volta dopo l’avvio del nuovo corso di tagli e provvedimenti adottati dal governo, rappresentanti dei lavoratori della ricerca, strutturati e non, si sono riuniti ad unico tavolo di confronto per discutere di Ricerca e Precarietà, in difesa dell’Università Pubblica.

In sintesi, quindi, i ricercatori precari chiedono che il governo adotti immediatamente i seguenti provvedimenti:
  • Piano straordinario di reclutamento di ricercatori a tempo indeterminato e pianificazione relativa al reclutamento ordinario;
  • Introduzione dell’obbligo, per gli Organi di governo delle Università, dell’istituzione dell'Anagrafe dei ricercatori e docenti precari presenti in ogni ateneo;
  • Adozione di un’unica forma contrattuale per i ricercatori e docenti non strutturati, che assicuri il diritto alla giusta remunerazione e alle relative tutele giuridiche, al pari di un rapporto di lavoro subordinato;
  • Accesso di tutti i ricercatori precari ai finanziamenti per progetti di ricerca di cui assumere la titolarità;
  • Sblocco delle procedure dei fondi Firb già banditi, con l’immediata nomina della commissione di valutazione e, per il futuro, rafforzamento del bando Firb, con l’eliminazione dei limite d’età per i ricercatori non strutturati;
  • Abrogazione della legge Moratti;
  • Adozione della piattaforma elaborata dalla rete nazionale dei ricercatori e docenti precari in merito all’ordinamento giuridico della docenza, e ai meccanismi di reclutamento.
Per il perseguimento di tali obiettivi e l’elaborazione di ulteriori proposte i ricercatori hanno deciso di adottare le seguenti strategie:
  • Mobilitazione generale dei precari di tutte le università italiane attraverso attività di informazione, sensibilizzazione, coinvolgimento e protesta;
  • Rafforzamento delle proposte dei ricercatori precari attraverso una maggiore interazione con associazioni di categoria e sindacati sensibili a queste problematiche;
  • Richiesta di apertura di un tavolo di trattativa ufficiale con gli enti regionali, per richiedere leggi di finanziamento della ricerca universitaria integrative del fondo di finanziamento ordinario, finalizzate all’implementazione della ricerca di base e al reclutamento dei ricercatori;
  • Richiesta di apertura di un tavolo di discussione ufficiale con gli organi di governo di ogni Ateneo per superare l'attuale condizione di incontrollata precarietà nella ricerca universitaria;
  • Elaborazione, diffusione e discussione nella rete dei ricercatori precari di proposte di legge sul finanziamento pubblico e privato della ricerca.
Con questa agenda tutti i gruppi di ricercatori precari che hanno partecipato al “convegno in mobilitazione” di Cosenza rilanciano la battaglia per un’Università Pubblica migliore e un futuro di crescita e sviluppo.

10 Ottobre 2009


Coordinamento Precari della Ricerca – Catania

the p.s. manifesto


The p.s. is the post scriptum of the Italian University system. She lives at its margin and is almost invisible. She is one of the many examples of p.s.es struggling in an academic world where merit, in most cases, does not exist. She works as a temp prof but to survive and pay for the expenses of her research, she also works in a cafe. She lives with her ‘unconsciously’ misogynist father and brother. It is a 'she' because precarity affects women in a different way with respect to men.
The use of the English language is political as this strip is aimed to travel beyond national borders. The form is as precarious as the content, therefore the style is intentionally imprecise and minimal. The paper I use to draw the strips is common paper of different kinds, like wrapping paper, sketchbook paper or notebook ruled paper.

ps- although she bears some similarities with my life, she is not an authobiographical character.

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La p.s. è il post scriptum del sistema universitario italiano. Vive ai suoi margini ed è quasi invisibile. È uno dei molti esempi di p.s. che lottano in un mondo accademico dove il merito, nella maggior parte dei casi, non esiste. Lavora come professore a contratto ma per vivere e pagare le spese della ricerca, lavora anche in un bar. Vive con un padre e fratello 'inconsciamente' misogini. È una 'lei' in quanto la precarietà influisce sulla vita delle donne in maniera diversa rispetto a quella degli uomini.
L’uso dell’inglese è politico poiché l’idea di questa striscia è che viaggi oltre i confini nazionali. La forma è precaria come il contenuto, quindi lo stile è intenzionalmente impreciso e minimale. La carta che uso per disegnare le strisce è carta comune di tipi differenti, come la carta da pacchi, la carta per fare schizzi o la carta dei quadernoni a righe.

ps- anche se ha aspetti in comune con la mia vita, non è un personaggio autobiografico.