I am a precarious knowledge worker.
Appartengo alla generazione che Monti ha definito la 'generazione perduta', quella senza speranza e senza futuro.
La precarietà è la mia debolezza, esserne consapevole è la mia forza.
È possibile cambiare le cose? Sì e no. Occorre lavorare sull'immaginario e decostruire certe dinamiche di potere.
Il fumetto è esemplare in questo senso, perché capace di esprimere in modo diretto (coniugando linguaggio visivo e verbale) anche concetti complessi. Il disegnare (sono autodidatta) mi accompagna da piccola e si è sempre rivelato uno strumento di elaborazione critica della realtà (qui un piccolo esempio che concerne la danza e, più nello specifico, lo scrivere sulla danza, che è uno dei campi di cui mi occupo).
Sono molte altre cose, qui un panorama più 'ufficiale'.
Per info potete scrivermi a: theps09@gmail.com
I belong to the generation that the ex Italian Premier Monti defined 'lost generation', because it is without hope and future.
Being precarious is my weakness, being aware of that is my strength.
Is it possible to change things? Yes and no. We need to work on images and deconstruct some power dynamics.
Is it possible to change things? Yes and no. We need to work on images and deconstruct some power dynamics.
Comics
are exemplary in this sense, because they are capable of expressing
even complex concepts in a direct way (combining visual and verbal
languages). Drawing (I am a self-taught cartoonist) has been with me
since childhood and has always represented a tool to critically
elaborate reality (here a small example that deals with dance and, more specifically, with dance writing, one of the fields I am interested in).
I am a lot of other thngs, here a more 'official' overview.
For info you can write at the following address: theps09@gmail.com
Sono una lavoratrice precaria della conoscenza.Appartengo alla generazione che Monti ha definito la 'generazione perduta', quella senza speranza e senza futuro.
La precarietà è la mia debolezza, esserne consapevole è la mia forza.
È possibile cambiare le cose? Sì e no. Occorre lavorare sull'immaginario e decostruire certe dinamiche di potere.
Il fumetto è esemplare in questo senso, perché capace di esprimere in modo diretto (coniugando linguaggio visivo e verbale) anche concetti complessi. Il disegnare (sono autodidatta) mi accompagna da piccola e si è sempre rivelato uno strumento di elaborazione critica della realtà (qui un piccolo esempio che concerne la danza e, più nello specifico, lo scrivere sulla danza, che è uno dei campi di cui mi occupo).
Sono molte altre cose, qui un panorama più 'ufficiale'.
Per info potete scrivermi a: theps09@gmail.com
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